Quesito del 4 aprile 2019 | www.fiscosport.it
Nel corso dei primi anni di attività un'a.s.d. (non in 398) ha sostenuto ingenti spese relative all'impianto sportivo ma a titolo di entrate ha ricevuto solo proventi istituzionali, quindi senza l'applicazione dell'Iva. Si chiede se sia comunque corretto portare in detrazione l'Iva, nonostante il rapporto fra ricavi commerciali e totale entrate sia zero. Se la risposta fosse negativa, si chiede se rilevi il fatto che si tratta di Iva per acquisti attinenti all'impianto sportivo, quindi strutturali, e non invece correnti/ordinari.
RISPOSTA della Commercialista Laura COSTANZO di Roma
Ci spiace per l'associazione sportiva ma il credito IVA, rectius: l'IVA pagata sugli acquisti relativi alla ristrutturazione, non è detraibile e pertanto non costituisce un credito.
La circostanza che l'associazione abbia posto in essere fin dall'origine operazioni attive non soggette al tributo in quanto decommercializzate ex art. 4, comma 7, d.p.r. 633/1972 fa sì che tutta l'IVA sugli acquisti non possa essere in alcun modo recuperata.
Per completezza segnaliamo che se l'Associazione nei precedenti bilanci ha esposto gli investimenti al netto dell'IVA erroneamente portata a credito anziché ad aumento del costo degli impianti o delle ristrutturazioni, esponendo così costi per importi minori di quelli effettivi, è opportuno al riguardo contabilizzare la sopravvenienza passiva derivante dalla eliminazione del credito IVA, portandola, ora per allora, ad aumento delle suddette voci.
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